Lotta al calcare: a cosa serve il trattamento per l'acqua sanitaria?

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Lotta al calcare: a cosa serve il trattamento per l'acqua sanitaria?

Trattamento per l’acqua sanitaria: quando va fatto e perché è importante

La tua caldaia si ostruisce spesso a causa del calcare? Forse è perché non hai mai provveduto al trattamento per l’acqua sanitaria! Questo procedimento, obbligatorio per legge, è di fondamentale importanza per addolcire l’acqua e mantenere l’impianto efficiente.

Quando l’acqua presenta una certa durezza, infatti, le sostanze in essa contenute possono provocare depositi e incrostazioni all’interno degli impianti di riscaldamento. Il calcare può avere conseguenze disastrose, tra cui:

  • ostruzioni nell’impianto;
  • perdita di efficienza nell’erogazione di acqua calda e riscaldamento;
  • impianto rumoroso;
  • guasti e malfunzionamenti alle diverse componenti;
  • proliferazione batterica.

La durezza dell’acqua è un parametro molto importante da tenere in considerazione perché riguarda l’acqua potabile: un’acqua eccessivamente dura è responsabile della formazione del calcare, un problema molto comune e fastidioso in molte situazioni domestiche.

Il contenuto di calcio e magnesio nell’acqua potabile è monitorato e mantenuto all’interno dei limiti di sicurezza e, in generale, non rappresenta un rischio per la salute. Tuttavia il calcare può danneggiare seriamente gli impianti domestici, motivo per cui è fondamentale ricorrere al trattamento dell’acqua sanitaria almeno una volta l’anno.

Cosa dice la normativa UNI8065 per il trattamento dell’acqua sanitaria?

La normativa UNI 8065:2019, sviluppata per evitare sprechi energetici e garantire la migliore funzionalità degli impianti nel tempo, tratta in modo specifico anche gli impianti domestici e regolamenta il trattamento dell’acqua sanitaria.

Questa norma fornisce chiare indicazioni sulla corretta gestione, differenziando gli impianti in base alla potenza termica e in caso di impianti nuovi o vecchi. Viene infatti specificato che gli impianti termici di nuova installazione con una potenza superiore o uguale a 350 kW devono essere sottoposti obbligatoriamente al trattamento dell’acqua, al fine di evitare i fenomeni incrostanti e ridurre gli effetti corrosivi.

Ecco in quali casi il trattamento per l’acqua sanitaria è obbligatorio:

  • quando l’impianto è di nuova realizzazione;
  • quando l’impianto viene sottoposto a ristrutturazione;
  • quando vengono sostituiti i generatori di calore.

Secondo la normativa, l’impianto deve avere un addolcitore e un filtro di sicurezza se la produzione di acqua calda sanitaria ha potenza maggiore di 350 kW, con l’obiettivo di arrivare a mantenere la durezza dell’acqua al di sotto dei 15 gradi francesi.

La durezza dell’acqua si misura, infatti, in gradi francesi (°f): 1 grado equivale a 10 mg/l di CaCO3.

Ma come viene effettuato il trattamento per l’acqua sanitaria? Il tecnico provvederà all’addolcimento dell’acque in due modi diversi, a seconda della durezza dell’acqua:

  • se la durezza dell’acqua è superiore ai 15 gradi francesi e l’impianto ha una potenza non superiore ai 100 kW, si ricorre a sostanze chimiche;
  • se la durezza dell’acqua è inferiore ai 15 gradi francesi e l’impianto ha potenza compresa tra 100 kW e 350 kW, la soluzione sarà un trattamento di addolcimento.

L’acqua di Roma, ad esempio, ha 33 gradi francesi. Viene quindi denominata acqua dura ed è per questo che necessita di un trattamento chimico.

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